Si è svolta ieri 28 gennaio 2022 nell’aula Paolo Borsellino del Tribunale di Marsala, la terza udienza del processo che vede imputata Maria Angioni per false attestazioni ai P.M.
L’udienza è iniziata con le dichiarazioni spontanee dell’imputata che non ha dato il consenso al proprio esame anticipato avendo interesse a valutare l’ordinanza istruttoria che verrà emessa dalla giudice, e quindi ad ascoltare la ricostruzione dei fatti offerta dai testimoni dell’accusa, alcuni dei quali sono testimoni anche della difesa.
La Angioni fa delle precisazioni ma non ritratta:
“I documenti che depositato -dice la Angioni nel corso delle dichiarazioni spontanee con una lunga memoria- dimostrano che solo un paio di anni prima del sequestro di Denise Pipitone, i rapporti fra la Procura di Marsala e diversi esponenti anche di vertice del Commissariato P.S. di Mazara del Vallo e della Questura di Trapani erano tesi, e tali da non rendere opportune deleghe di una certa rilevanza alla Polizia di Stato: gli atti del procedimento n. 1010/01 RGNR comprendono sia intercettazioni nei confronti di malavitosi che ammettevano di poter contare su informatori e spie presso il Commissariato di Mazara Del Vallo e presso la Questura di Trapani, sia le intercettazioni nei confronti dei due Uffici in questione, i quali addirittura minacciavano di far ‘saltare’ l’allora Procuratore della Repubblica di Marsala. Pertanto nel mese di dicembre 2004, non appena fu trasferito ad altra sede il P.M. primo assegnatario del fascicolo, incaricai della gran parte delle indagini del sequestro non più gli Uffici di P.S., bensì la Sezione di P.G. Aliquota Carabinieri, che dipendendo direttamente dal Procuratore assicurava la massima fedeltà . Dagli atti che ho depositato ciò emerge in modo netto”.
Emergono due nomi di spicco chiamati a testimoniare, due rappresentanti delle Istituzioni: Lucio Carluccio, all’epoca dei fatti capo dello Sco, e l’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta:
“Questa situazione era chiara e ben nota, tanto che durante una riunione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che si svolse nei primi mesi del 2005, i rappresentanti delle Istituzioni, il dott. Carluccio allora capo dello S.C.O. e il dott. Gianni Letta chiesero a Piera Maggio e all’avvocato Giacomo Frazzitta spiegazioni circa i problemi sussistenti nei rapporti fra la Procura e gli uomini della P.S. È per questa ragione che ho citato i tre come testimoni”.
La Angioni prosegue sulla motivazione della scelta di aver chiamato a testimoniare l’attuale direttore dell’AISE Giovanni Caravelli:
“Riguardo l’intervento dei Servizi Segreti italiani nel corso delle indagini per il sequestro di Denise Pipitone, sono chiamati a riferire su un tema strettamente correlato a quello delle difficoltà da me incontrate nei rapporti con la Polizia di Stato, e ai depistaggi di cui io e altri abbiamo parlato in Tv. Che vi fossero in giro per Mazara del Vallo, negli anni 2004-2005, agenti dei Servizi Segreti, è un fatto noto e sconfessato. Io lo appresi all’epoca dai militari dell’Arma dei Carabinieri, in particolare dal maresciallo Francesco Di Girolamo”.
La Angioni riferisce anche della scomparsa di registrazioni messe a sua disposizione dal Commissariato tramite il server installato nel suo ufficio, di alcune conversazioni che pur risultavano dai tabulati telefonici e di aver recentemente ricordato di aver chiesto più volte al tecnico Paolo Agate la bonifica del suo ufficio che, secondo lo stesso, vi era la possibilità che proprio all’interno del server vi fosse un dispositivo di ascolto.
Per questi e altri fatti enunciati dall’allora P.M. che si occupò del caso Denise Pipitone -la bimba mazarese scomparsa il primo settembre 2004- tra cui l’installazione di una telecamera dinanzi l’abitazione di Anna Corona, il motivo perché ricordasse determinati fatti piuttosto che altri, il giudice monocratico Giusi Montericcio ha rigettato la richiesta di proscioglimento pronunciata e sollecitata più volte, in un clima di forte nervosismo sedato più volte dalla giudice, dal sostituto procuratore Roberto Piscitello nei confronti di Maria Angioni. Per la giudice, contrariamente a quanto sosteneva in aula Piscitello, non avrebbe ritirato le sue accuse.
È stata ammessa la maggior parte dei testimoni tra cui Piera Maggio, l’ex procuratore della repubblica di Marsala Antonino Silvio Sciuto, l’ex sostituto Luigi Boccia, che insieme alla Angioni furono tra i primi a indagare sulla scomparsa il primo settembre 2004 a Mazara Del Vallo; gli allora consulenti della Procura marsalese Luigi Simonetto, Paolo Agate e Gioacchino Genchi; l’ex dirigente del commissariato di polizia di Mazara Antonio Sfameni, la fidanzata e successivamente moglie Stefania Letterato; i due marescialli dei Carabinieri Lombardo e Di Girolamo.
La giudice si è riservata sul direttore dell’AISE Giovanni Caravelli e su tutte le circostanze relative ai Servizi Segreti, e ha rigettato una seconda lista testi della difesa perché presentata fuori tempo massimo nella quale figurava appunto il nome dell’ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Gianni Letta.
La prossima udienza si terrà il 14 febbraio. Rosalba Pipitone
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