Processo Angioni, ascoltati i testi Genchi e Piccione


Si è svolta il 25 luglio scorso la nona udienza del processo che vede Maria Angioni imputata per false attestazioni ai P.M.
La Angioni fu uno dei primi P.M. insieme all’ex procuratore Antonino Silvio Sciuto e al dott. Boccia, a coordinare le indagini su Denise Pipitone, la bimba mazarese scomparsa il primo settembre 2004 nei pressi dell’abitazione della nonna materna.
Nel corso dell'udienza sono stati ascoltati i testi Giorgio Piccione, maresciallo dei Carabinieri, e Gioacchino Genchi, l’allora consulente informatico della Procura di Marsala.
Per i rimanenti testi che dovranno essere ascoltati, tra cui Stefania Letterato, Paolo Agate tecnico e consulente della Procura di Marsala, Piera Maggio, il maresciallo Francesco Lombardo, il Direttore dell’AISE Giovanni Caravelli, è stato presentato legittimo impedimento. L’avvocato Stefano Pellegrino ha riferito che alla prossima udienza del 19 settembre, il dott. Sciuto (non è stato presentato legittimo impedimento per gravi problemi di salute) sarà sicuramente presente.
La giudice monocratica Giuseppina Montericcio, non ha ancora sciolto la riserva sull’ammissione dell’attuale Direttore dell’AISE Giovanni Caravelli e su Angelo Maria Perrino, il direttore di Affari Italiani che in una puntata di Ore 14 aveva dichiarato, riguardo le indagini sul mistero della scomparsa della bimba mazarese, che “la chiave del giallo è nelle intercettazioni che non vengono rese pubbliche perché comprometterebbero diversi personaggi di spicco, tra cui politici e magistrati”.
A tal proposito, il P.M. Roberto Piscitello ha più volte insistito sull’irrilevanza dei testi chiamati a testimoniare che nulla avrebbero a che fare con il capo di imputazione, chiedendo la revoca dell’ordinanza, richiesta rigettata dalla giudice.
Il primo teste a essere ascoltato è stato il maresciallo Piccione, all’epoca dei fatti addetto alle indagini della Compagnia dei Carabinieri di Mazara del Vallo, che riferisce di non aver partecipato alle attività di indagini relative all’attivazione di un servizio di videocamera all’esterno dell’abitazione di Anna Corona, e che inizialmente i Carabinieri svolgevano attività di intercettazione presso la sala ascolti del Commissariato di Mazara del Vallo insieme alla Polizia di Stato ma successivamente, nel 2005, su disposizione della dott.ssa Angioni, e poi della dott.ssa Avila e di altri P.M., la sala addetta all’ascolto delle intercettazioni, fu quella della Procura di Marsala dove presiedevano nella stessa sala anche diversi corpi di Polizia Giudiziaria, confermando così “una certa ‘concorrenza’ tra Carabinieri e Polizia di Stato” –dice il legale dell’imputata.
Si è proceduto poi con la deposizione dell’allora consulente informatico della Procura di Marsala Gioacchino Genchi che ricorda la circostanza secondo cui, in occasione nel corso di attività di consulenza ebbe a rilevare, nel corso delle attività,di intercettazione e di verifica, il nome di Sfameni e di ricondurlo a Stefania Letterato.
Da una riunione davanti al P.M. della Procura di Marsala era emersa –dice Genchi- la necessità e l’esigenza primaria di analizzare i tabulati del traffico telefonico tra le due parti.
Dall’acquisizione dei dati di traffico telefonico –continua Genchi- si iniziò così a monitorare più famiglie.
In questo tipo di indagini e di intercettazioni, vennero fuori i contrasti familiari tra Anna Corona e Piera Maggio, tra Piero Pulizzi, Anna Corona e la figlia Jessica Pulizzi, della stessa Jessica con Piera Maggio.
Genchi riferisce di una conversazione avvenuta il 22 settembre 2004, tramite uno scambio e-mail, con il dott. Boccia, dove chiede se il nome di Sfameni, appartenente alle forze dell’ordine, gli dicesse qualcosa; domanda a cui Il P.M. Boccia risponde qualificando Sfameni come “un bravissimo ragazzo”, confermando la relazione tra Sfameni e Letterato e riferendo alcune cose (lette in aula da Genchi e a dir il vero imbarazzanti) sempre sul rapporto tra la Letterato e Sfameni.
Genchi ha sostenuto in aula che la copia dello scambio tra Genchi e il dott. Boccia, non fu allegata agli atti del procedimento contro ignoti per il sequestro di Denise Pipitone, creando così, sempre a detta di Genchi, un danno alle indagini allora in corso.
Alla domanda del P.M. Piscitello su quando Anna Corona e Stefania Letterato interruppero i contatti telefonici, Genchi risponde che non aveva potuto consultare la relazione stilata all’epoca e non potè così essere preciso sulla data.
Per tal ragione, la giudice ha ammesso come prova documentale la relazione e Genchi potrebbe ancora essere ascoltato.

La prossima udienza è fissata per il 19 settembre prossimo.

Rosalba Pipitone

Fonte: https://www.giornatedisicilia.it/2022/07/27/processo-angioni-ascoltati-i-testi-piccione-e-genchi